venerdì 17 aprile 2009

Indicazioni e note bibliografiche

Un approfondimento, segnalatoci da un lettore


Il sessimo nella lingua

di Clara MAVELLIA

I. Introduzione[1]

Nel 1970 Mary Key tiene all`Università di Irvine in California un seminario su "Lingua e sesso", molto probabilmente il primo su questo tema. Nel 1975 viene pubblicato il suo libro "Male/Female Language"[2]. Nello stesso anno esce l`importante opera di Robin Lakoff "Language and Woman`s Place"[3], la cui prima parte era già stata pubblicata nel 1973 dalla rivista Language in Society.

Quindi, nel corso degli anni settanta, negli Stati Uniti vengono elaborate e diffuse diverse indicazioni per un uso non sessista della lingua, adottate poi da molte case editrici, associazioni professionali e da autrici/autori di libri di testo per le scuole[4].

Le ricerche sul rapporto donna/linguaggio si sono estese in seguito in molti altri paesi (in Germania nel 1980 esce "Richtlinien zur Vermeidung von sexistischem Sprachgebrauch" di Guentherodt et al.; in Italia nel 1987 "Raccomandazioni per un uso non sessista della lingua italiana" di Alma Sabatini) e trattano due aspetti pricipali:

1. La lingua parlata e scritta dalle donne (differenze fonologiche, lessicali, sintattiche, ecc.) e quella, verbale e non, delle interazioni (garbo, scelta del tema, interruzioni e così via).

2. La donna nella lingua, ossia il sessismo insito nel sistema linguistico ideato e usato dalla cultura patriarcale, da cui la donna è stata esclusa dalle origini fino a poco tempo fa (maschile generico, dissimmetrie morfologiche e semantiche; lemmi, locuzioni e figure spregiative, ecc.).

Si tratterà qui il secondo aspetto e si vedrà come la lingua, che pure è l'unica a disposizione di donne e uomini, sia sessuata in tutte le sue forme e contribuisca alla percezione della donna come inferiore all'uomo.

Per dimostrare quanto la tradizione dell'inferiorità femminile permei il nostro modo di pensare, si daranno anche alcuni esempi di discriminazione e spregio inconsapevole della donna tratti da opere di esperte ed esperti della lingua, ossia di linguiste e linguisti.

Come già accade nei paesi di lingua anglosassone, ci si augura che i contributi alla discussione anche nelle altre lingue superino il livello della confrontazione e della ridicolizzazione, rendendo possibile una collaborazione proficua dei generi biologici in questo ambito di ricerca[5].



la lettura prosegue al link:
http://www.australiadonna.on.net/italian/2009%20March/Mavellia.htm

1 commento:

  1. Non è un caso allora, la scelta dell'immagine di copertina di questo "Dizionario etimologico della lingua italiana " di Barbara Colonna, Feltrinelli editore. Si evince che "le radici radici del linguaggio e dunque della nostra storia" sono indubbiamente maschili (e maschiliste):

    http://www.lafeltrinelli.it/products/9788882893989/Dizionario_etimologico_della_lingua_italiana/Barbara_Colonna.html?aut=207579&cat1=1

    un saluto

    floreana

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