sabato 18 ottobre 2008

Cinema: racconti da stoccolma

RACCONTI DA STOCCOLMA

di Anders Nilsson, Svezia 2006 – 133'

con Oldoz Javidi, Lia Boysen

Festival di Berlino 2007

È consolante osservare che ogni tanto, oltre alla consueta produzione disimpegnata, si realizzino anche delle pellicole cariche di contenuto, film di critica e di condanna contro i soprusi che l'uomo subisce o come spesso accade è costretto a subire. Racconti da Stoccolma si può ritenere facente parte di quest'ultima filmografia più "colta", dalla quale si desume un chiaro messaggio culturale. Il tema affrontato da Nilsson è appunto la violenza subita dalle donne. La tematica non è certo una novità, ma le modalità mediante le quali il regista ha voluto rendere fruibile al proprio pubblico questo argomento così complesso risulta in conclusione abbastanza efficace.

Il film si snoda in tre storie molto diverse fra loro ma che, fin dall'inizio, mostrano di avere numerosi punti in comune. Carina è una giornalista in carriera di grande successo che subisce delle violenze fisiche e psicologiche da parte del marito; poi c'è la storia di Leyla, la cui sorella, appartenente a una famiglia immigrata mediorientale, viene punita per la sua condotta considerata poco consona per una ragazza; e infine la vicenda di Aram che gestisce un locale notturno e il cui addetto alla sicurezza viene aggredito. Egli dovrà decidere se testimoniare in tribunale oppure no. Nilsson ha voluto schierarsi in maniera evidente decidendo di esporre, come lui stesso afferma, la violenza «dal punto di vista delle vittime» che scoprono attraverso diverse circostanze di possedere il coraggio e la determinazione per riemergere e per stravolgere lo stato delle cose. In particolar modo, le figure femminili dimostrano di subire nel corso del film un processo di trasformazione ed evoluzione sotto tutti i punti di vista (Lavinia Bassani, Nonsolocinema.com).



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